PON Ricerca e Innovazione: sanare le discriminazioni tra i ricercatori! La nostra lettera al MIUR.

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PON Ricerca e Innovazione | Pubblichiamo la lettera che l'ADI ha inviato al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per chiedere urgentemente di sanare un'inaccettabile discriminazione a cui sono soggetti i dottori di ricerca che hanno conseguito il titolo da più di quattro anni che volessero partecipare al bando "PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 per l'Attrazione e Mobilità dei ricercatori per  dottorati di ricerca". 

 

ADI – Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia pone all’attenzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e al Responsabile Unico del Procedimento per l’Avviso emanato con prot. n. 407 del 27.02.2018, una criticità, in termini di discriminazione della categoria, riscontrata nel Decreto emanato in attuazione dell’Azione 1.2 “Mobilità dei Ricercatori” dell’Asse I del PON R&I 2014-2020 che tiene conto della procedura scritta di modifica del PON R&I 2014-2020 ai sensi degli artt. 30 e 96 del Regolamento (UE) 1303/2013, avviata il 21 febbraio 2018.

Ai fini della partecipazione al bando "PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 per l'Attrazione e Mobilità dei ricercatori per  dottorati di ricerca" all’art.1, comma 2, lettera a) si legge: «Linea 1 (Mobilità dei ricercatori): sostegno alla contrattualizzazione come ricercatori a tempo determinato di cui all’art. 24, comma 3, lett. a) della legge 240/2010, di soggetti in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito da non più di quattro anni alla data del presente avviso, da indirizzare alla mobilità internazionale».

In merito alle date a cui il sopracitato Avviso fa riferimento per il possesso dei titoli necessari per l'ammissione alle procedure di partecipazione, si riscontra una evidente discriminazione tra dottori di ricerca appartenenti allo stesso ciclo di dottorato ma che hanno discusso in date diverse negli a.a. 2013/14 e 2018/19.

Poiché:

-       non esiste nessuna disciplina ministeriale in merito alla data entro cui devono essere sostenuti gli esami finali del corso di dottorato per l’acquisizione del titolo;

-       la finestra temporale entro cui devono essere sostenuti gli esami finali del corso di dottorato per l’acquisizione del titolo viene stabilita dai singoli Atenei tramite decreto rettorale;

-       ogni Ateneo calendarizza gli esami finali di tutti i suoi corsi di dottorato in funzione della disponibilità dei docenti delle commissioni giudicatrici e in un arco temporale che può essere lungo anche 4 mesi, quindi, in modo arbitrario e non uniforme tra i diversi corsi di dottorato anche all’interno dello stesso Ateneo;

siamo convinti che:

-  il termine della data fissato dall’Avviso in oggetto, che permette la partecipazione soltanto a coloro che hanno conseguito il titolo di dottorato a partire dalla data del 28.02.2014, sia discriminante e non oggettivo in quanto non tiene conto delle diverse finestre temporali entro cui i dottorandi, che appartengono ad “uno stesso ciclo di dottorato”, conseguono il titolo, secondo quanto stabilito solo e soltanto dai rispettivi decreti rettorali di nomina delle commissioni giudicatrici e di calendarizzazione delle date;

-   la possibilità di accedere ad una simile opportunità non possa essere vincolata a fattori subiti dal dottore di ricerca in modo peraltro casuale, che lo discriminano rispetto agli altri aventi diritto, anche dello stesso ciclo di dottorato.

Pertanto chiediamo che, nel rispetto del criterio dei quattro anni di conseguimento del titolo di dottorato dell’Avviso, utile a garantire la possibilità di partecipazione al bando di tutti coloro che hanno conseguito il dottorato all'estero, si faccia esclusivamente riferimento all’anno accademico entro cui il ciclo di dottorato si è concluso, ovvero l’Anno Accademico 2012/2013 (quindi, come data ultima di conclusione del ciclo il 31 dicembre 2013) e che vengano ammessi al concorso tutti coloro che hanno conseguito il titolo a partire dal 1 gennaio 2014.

Chiediamo al MIUR di intervenire rapidamente affinché gli Atenei possano correggere i bandi e porre rimedio a questa grave e inutile discriminazione tra studiosi.

 
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