valorizzazione
La giustizia amministrativa apre nuovi spiragli per tutti i dottori di ricerca in Italia. Il 10 dicembre, l’avvocato Emilio Robotti del Foro di Genova ha depositato un atto d’intervento presso la Corte costituzionale in rappresentanza di ADI, a seguito dell’ordinanza di rimessione del Consiglio di Stato dello scorso 3 settembre 2018 − pubblicata nel registro ordinanze n. 266 del 2018 − in cui si sostiene l’illegittimità costituzionale dei commi 2, lettera b), e 3 dell’art. 17 del d.lgs. 59/2017, che disciplinano la fase transitoria del reclutamento dei docenti della scuola secondaria.
Pubblicato Mar, 18/12/2018 - 09:27
Secondo il Sole 24 Ore, gli emendamenti alla manovra economica del Governo prevedono migliaia di nuove assunzioni, collaborazioni e consulenze nella pubblica amministrazione italiana. Si legge sul quotidiano: «Dall’Accademia della Crusca a Expo 2020 passando per l’Avvocatura generale dello Stato, la Corte dei conti, la lotta alle frodi agroalimentari e i ministeri dell’Economia e dei beni culturali per un costo totale di oltre 600 milioni: circa 157 milioni nel 2019, 219 nel 2020 e oltre 226 milioni nel 2021».
Pubblicato Mer, 12/12/2018 - 11:00
Il 19 novembre si è svolto il primo congresso della sede locale ADI Basilicata, presso l’Aula Magna dell’ Università degli Studi della Basilicata. L’iniziativa ha avuto una veste convegnistica, con un focus tematico sulla valorizzazione del titolo di dottorato di ricerca.
Pubblicato Mer, 21/11/2018 - 11:36
A pochi giorni dalla mozione per la valorizzazione del titolo di dottorato al Consiglio Regionale della Basilicata, una seconda regione si avvia a riconoscere al dottorato di ricerca il valore che le compete nell’ambito delle selezioni per titoli e concorsi previste dai bandi pubblici. Si tratta della Regione Lazio, dove proprio ieri è stata presentata una mozione a firma dei consiglieri Eleonora Mattia (prima firmataria), Salvatore La Penna, Eugenio Patanè, Marietta Tidei e Emiliano Minnucci.
Pubblicato Gio, 15/11/2018 - 17:35
Nella giornata di ieri, 7 novembre, gli aspiranti insegnanti hanno dato vita a forme di mobilitazione e confronto in tante città italiane - Bari, Bologna, Roma, Milano, per citarne solo alcune - per chiedere certezze sulle tempistiche del concorso per insegnanti e chiarezza e garanzie sul nuovo percorso per l’accesso all’insegnamento. Le risposte date dal MIUR sono state vaghe, insufficienti e poco condivisibili.
Pubblicato Gio, 08/11/2018 - 19:42
Pagine