open access

La ricerca oltre la crisi

Un nuovo orizzonte oltre la pandemia, per ricostruire il ruolo sociale della scienza e dei saperi come beni comuni a tutela del benessere collettivo. E' necessario implementare protocolli di copyleft e open access ed è necessario affrontare il meccanismo attraverso cui le conoscenze generate nelle università e negli enti di ricerca vengono assorbite da imprese e territorio. Il filo rosso che lega questi due nodi è senza dubbio quello del rapporto tra settore pubblico e privato.

Eurodoc, O’Neill: «Dalla cooperazione internazionale più forza per i nostri rappresentati»

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L’ADI intervista Gareth O’Neill, Presidente di Eurodoc, Consiglio Europeo dei dottorandi e dottori di ricerca. O’Neill commenta il recente cambio nome dell’ADI alla luce della crescente xenofobia che si sta diffondendo in molti Paesi europei ed illustra le iniziative e le modalità d’azione della federazione. Secondo il Presidente di Eurodoc, è solo lavorando insieme che le associazioni nazionali riescono a rafforzare la voce dei ricercatori che rappresentano anche a livello internazionale.

Open Access e Plan S: la risposta dei ricercatori europei

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Plan S è un’iniziativa lanciata per favorire le pubblicazioni in Open Access al fine di rendere la ricerca pubblica e facilmente consultabile. Come sottolineiamo con Eurodoc, i punti chiave delle nostre istanze sono stati effettivamente accolti, ma esistono ancora margini di manovra per migliorare Plan S e rendere l’Open Access una realtà accolta universalmente.

ADI aderisce all'International Day Against DRM

Logo dell'International Day Against DRM

L'ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani aderisce all'International Day Against DRM, promosso da Free Software Foundation e da altre organizzazioni attive nel reclamare libertà e diritti per gli utenti di strumenti tecnologici ed informatici.

Il DRM è in aperto ed insanabile contrasto con i principi dell'Open Access e dell'Open Science, che ADI sostiene. Sotto il nome di "Digital Rights Management", infatti, vanno una serie di pratiche e tecnologie volte a limitare il controllo dell'utente sui media digitali e gli strumenti tecnologici in suo possesso.