Sarà del Ministro Zangrillo il “merito” di attuare la legge sul riconoscimento del dottorato nella PA?

Sono trascorsi ormai quasi tre anni da quando il legislatore italiano ha riconosciuto a tutti gli effetti la necessità di valorizzare il titolo di dottorato nei concorsi e nei percorsi di carriera della Pubblica Amministrazione. Un riconoscimento che, però, da ben tre anni resta fermo ai nastri di partenza: un percorso virtuoso che, fino ad oggi, nessuno dei Ministri succedutisi da allora a Palazzo Vidoni è riuscito o ha voluto avviare concretamente. L’appello che lanciamo all’attuale Ministro della Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, è proprio questo: dare piena attuazione alla legge sul riconoscimento del dottorato nella PA.

Parliamo della legge n. 12 del 5 marzo 2020 che, in seguito al confronto tra l’ADI e l’allora Ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone, ha modificato l’art. 35 c. 3 lettera e-ter del Testo unico sul pubblico impiego: da quel momento la legge prevede che nei concorsi pubblici la valutazione del dottorato sia considerata «prioritaria» tra i titoli rilevanti e, inoltre, prevede esplicitamente l’emanazione di un nuovo decreto volto a disciplinare i criteri di valutazione. In altre parole, con quel provvedimento la comunità di dottori e dottoresse di ricerca è riuscita a sancire per legge un equo riconoscimento dei tre anni di lavoro e formazione trascorsi per l’ottenimento del più elevato titolo accademico esistente nel nostro ordinamento, ma, ad oggi, nessuno ha dato ancora una reale attuazione a questa disposizione.

L’ADI è pronta a dare il proprio contributo al fine di giungere finalmente alla stesura di regolamenti ministeriali che disciplinino le tabelle di valutazione dei titoli ed anche al fine di realizzare misure concrete per la valorizzazione e l’espansione della ricerca all’interno delle pubbliche amministrazioni italiane. Come abbiamo già scritto nella lettera trasmessa al Ministro Zangrillo dopo il suo insediamento a Palazzo Vidoni, siamo pronti a discutere tutte le nostre proposte sul tema, a cominciare dal passaggio dei Funzionari di Area III, in possesso del titolo di dottore di ricerca, alla nuova Area IV delle Elevate Professionalità, per giungere alla valorizzazione del dottorato ai fini delle progressioni interne di carriera.

Le sfide che attendono la Pubblica Amministrazione del prossimo futuro riguardano l’innovazione, la stima dell’impatto delle politiche pubbliche, la rendicontazione di grandi progetti, la digitalizzazione, l’automazione e così via: tutte sfide che i dottori di ricerca hanno dimostrato di saper affrontare e padroneggiare durante il proprio percorso accademico, e rispetto alle quali sono pronti a dare il proprio contributo all’interno di una PA capace di riconoscere e valorizzare la loro esperienza e le loro competenze. Il Ministro Zangrillo è pronto a raccogliere la sfida?