Governo del (de)merito? Solo parole e niente azioni

In molte occasioni è stato evidenziato da ADI come il titolo di Dottore di Ricerca sia, ad oggi, svalutato o, ancor peggio, del tutto ignorato nelle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali.

Ciò va a discapito di molti Funzionari che, di fatto, non vengono sufficientemente valorizzati, pur essendo in possesso del più importante titolo di studio post laurea riconosciuto dall’attuale ordinamento italiano. 

Mentre per altre categorie di lavoratori della PA (operatori e assistenti) è possibile avanzare nell’Area superiore, per i Funzionari vi è uno stallo. Non riescono ad ottenere neanche un differenziale stipendiale, a causa dell’attuale sistema di valutazione, che continua a valorizzare l’anzianità di servizio e penalizza il possesso di elevati titoli di studio post laurea.   

Possiamo trovare un esempio concreto nel caso delle procedure selettive, indette dal Ministero dell’Interno per l’anno 2023, relative alle progressioni economiche all'interno delle Aree per il personale dell’Amministrazione civile appartenente all'Area degli operatori, all’Area degli assistenti e all’Area dei Funzionari per l'attribuzione dei differenziali stipendiali.

Di seguito sono riportati i criteri per l'attribuzione dei punteggi per le progressioni verticali tra le aree con particolare riferimento alla possibilità di transitare da parte di altri profili all’Area dei Funzionari.

Il punteggio complessivo massimo da attribuire è pari a 120 punti così ripartiti:

1)    max 48 punti in base al criterio relativo alla media delle ultime tre valutazioni individuali annuali conseguite (40% del punteggio complessivo);

Giudizio eccellente    

48 punti

Giudizio ottimo

46,5 punti

Giudizio adeguato

45 punti

Giudizio non valutato

43,5 punti

2)    max 36 punti in base al criterio relativo all'esperienza professionale maturata (30% del punteggio complessivo);

per ciascun anno di servizio svolto nell’Amministrazione civile dell'interno nell'Area dei funzionari e nelle corrispondenti Area terza e Area C

Punti 0,90

per ciascun anno di servizio svolto nell'Amministrazione civile dell'interno nelle Aree inferiori rispetto a quella di appartenenza e nelle corrispondenti Area seconda e Area B, Area prima e area A

Punti 0,75

per ciascun anno di servizio di ruolo svolto in Amministrazioni pubbliche diverse dall'Amministrazione civile dell’interno

Punti 0,50

3)    max 36 punti in base al criterio relativo alle capacità culturali conseguite (30% del punteggio massimo).

Diploma d'istruzione secondaria di secondo grado conseguito al termine di un corso di studi triennale

26 punti

Diploma d'istruzione secondaria di secondo grado conseguito al termine di un corso di studi quadriennale o quinquennale

28 punti

Diploma universitario e laurea di prima livello non richiesti per l'accesso dall' esterno al profilo posseduto

29 punti

Diploma di laurea del vecchio ordinamento, laurea specialistica, laurea magistrale non richiesti per l'accesso dall’ esterno al profilo posseduto       

31 punti

Laurea di prima livello e diploma universitario richiesti per l'accesso dall'esterno al profilo posseduto  

31 punti 

Diploma di laurea del vecchio ordinamento, laurea specialistica, laurea magistrale richiesti per l 'accesso dall'esterno al profilo posseduto

34 punti

TITOLI POST LAUREA (MAX 2 PUNTI)

Master universitario di primo livello rilasciato da Università legalmente riconosciute attinente per materia al profilo posseduto   

0,50 punti

 

Master universitario di secondo livello rilasciato da Università legalmente riconosciuta o diplomi rilasciati da Scuole di specializzazione di Università legalmente riconosciute o abilitazioni professionali attinenti per materia al profilo posseduto

1 punto

Titolo di dottore di ricerca per materia attinente al profilo posseduto  

1,50 punti

Viene valutato il titolo di studio di livello più elevato. I punteggi attribuiti ai titoli di studio nella predetta categoria non vengono sommati.

È evidente che il titolo di Dottore di Ricerca è assolutamente sottovalutato, e viene attribuito un punteggio poco superiore al conseguimento di un master di secondo livello. Ricordiamo che, a differenza dei suddetti master, un dottorato di ricerca ha una durata di minimo tre anni e prevede lo svolgimento di uno o più progetti di ricerca, nonché la gestione di responsabilità e relazioni che richiedono elevate competenze. 

Per l’anno 2022, invece, i punteggi attribuiti risultano differenti, e ci chiediamo in base a quali criteri siano stati cambiati: 

TITOLI POST-LAUREA (MAX 4 PUNTI)

Master universitario di primo livello rilasciato da Università legalmente riconosciute attinente per materia al profilo professionale posseduto

1 punto

Master universitario di secondo livello rilasciato da Università legalmente riconosciute o diplomi rilasciati da Scuole di specializzazione di Università legalmente riconosciute o abilitazioni professionali attinenti per materia al profilo professionale posseduto

2 punti

Titolo di dottore di ricerca per materia attinente al profilo professionale posseduto

3 punti

Stiamo assistendo ad una sistematica svalutazione dei Funzionari e al mantenimento di un sistema che penalizza i profili professionali più alti e altamente formati.

I Funzionari dell’Area III, in possesso del titolo di Dottore di Ricerca dovrebbero progredire nell’Area IV delle Elevate Professionalità, a pieno titolo. Invece, ancora una volta, viene adottato un sistema che lascia questa categoria di lavoratori in una situazione di stallo, per privilegiarne altre.

Il Ministero dell’Interno ha avviato una selezione finalizzata alla Progressione tra le aree per il passaggio di complessive 653 unità di personale appartenenti ai ruoli dell’Amministrazione civile dell’interno, di cui 403 passaggi dall’Area degli Assistenti all’Area dei Funzionari e 250 dall’Area degli Operatori all’Area degli Assistenti. 

Criteri di valutazione delle candidature:

  1. esperienza maturata nell’area di provenienza, fino a 30 punti;
  2. titolo di studio, fino a 25 punti;
  3. competenze professionali, fino a 45 punti.

È evidente che stiamo assistendo ad un processo di discriminazione inverso, che vede penalizzate le figure apicali della Pubblica Amministrazione, le quali hanno avuto accesso alla posizione di Funzionario attraverso pubblici concorsi. Inoltre, è completamente ignorato ai fini della progressione nell’Area IV Elevate professionalità, il possesso del più alto titolo di studi previsto dall’Ordinamento italiano e conseguentemente la presenza di personale altamente qualificato già assunto e in servizio da anni nelle pubbliche amministrazioni.